Capo Di Stato Maggiore Esercito
Da Pinullo (5 anni): la ammazziamo assai di botte; come sempre con la scopa, la picchiamo come sopra! Da Pierpaolo: il regal non ha portato: la Befana ci ha fregato! con il sacco da panettiere mette i giocattoli nel paniere. Da Guendalina: se ne avesse un altro paio prendi la penna e il calamaio. Da Roberta: porta gelo e tramontana: viva! viva! la Befana.
GIUDIZIO CINEMATOGRAPHE - FILMISNOW VOTA IL FILM ORA! 1. 1 Paola Cortellesi ci riprova. Dopo essere stata campionessa di incassi nel periodo natalizio 2017 con la commedia Come un gatto in Tangenziale accanto a Antonio Albanese, una delle migliori attrici del nostri cinema si traveste e camuffa per La Befana vien di notte, nuovo film di Michele Soavi scritto da Nicola Guaglianone che tenta di rivisitare una delle tradizioni nostrane per portare la classicità della propria storia all'interno del cinema. Un film che si distacca da ciò che la proposta cinematografica italiana ci pone solitamente, ma non per questo soddisfando le aspettative che una tipologia di racconto e di idea filmica poteva aver stuzzicato nel pubblico. Perché si sa, l'Italia fa solo drammi e commedie. Una stigmatizzazione del prodotto che non permette al cinema di ampliare le proprie possibilità narrative, limitandosi all'interesse ai "film difficili" o alle barzellette per portare le famiglie in sala, quando in quei rari pomeriggi si sceglie che un Marco Giallini, un Edoardo Leo, un Checco Zalone e così dicendo, possono essere una valida alternativa ad un film anche mediocre, ma proposto nel facile e comodo catalogo di Netflix.
Per di più risulta fastidioso il fatto che per far ridere sia costretta a dover dire parolacce. La Befana vien di notte: non si salva (quasi) nulla Sembra essere tutto da buttare in questo film. Alcune scene sono troppo brutte per essere vere. Due su tutte: Giacomo, fidanzato della maestra, che scopre il covo della Befana e immediatamente capisce tutto riguardo alla loro vita precedente insieme, per poi seguire senza interrogarsi un barbagianni. L'altra: mentre i bambini cercano di tirare su dal burrone la maestra Paola, Mister Johnny ricompare dal nulla, vi assicuro, dal nulla, e la afferra. I dialoghi sono orridi, soprattutto quelli dei bambini, inutilmente volgari. Solo un paio di scene strappano una vera risata, e, incredibilmente, in una il protagonista è Babbo Natale. I bambini sono scritti per sembrare molto più grandi di quello che dovrebbero essere in realtà. Solo il bullo riesce a essere fastidioso come un bullo vero, ma non perché sia bravo, anzi. Unica nota positiva: Stefano Fresi.
Con la fine di luglio, è stata archiviata la stagione cinematografica 2018/2019. Dodici mesi di cinema in sala dalla cadenza… segue Nel mese di maggio questo film ha ricevuto 4 voti 1 giu 2019 vedi tutti 30 apr 2019 di Lina 5 stelle Filmetto per lo più adatto a piacere ai bambini, da cui a essere sincera, mi aspettavo uno stile ironico e originale, ma non è stato così. Si tratta di una favoletta gradevole in sostanza, ma nulla di eccezionale. La trama di questa maestra che nasconde una doppia identità, facendo la Befana, mi è sembrata stiracchiata, banale e prevedibile, però ammetto… Home video (dvd e blu ray) – Principali uscite Aprile 2019 2 apr 2019 Già a una prima scansione superficiale, balza all'occhio come le novità home video di aprile offrano una panacea a ogni volontà… segue DAVID di DONATELLO 2019: le candidature 23 feb 2019 Vedo che sul sito ancora nessuno ci ha pensato. Tutti accecati dalla foga per il rush finale della corsa agli Oscar e nessuno che si ricordi di NOI, del… segue Nel mese di gennaio questo film ha ricevuto 10 voti 1 feb 2019 23 gen 2019 La Befana vien di notte è un prodottino ben strutturato e confezionato, che non si spinge comunque oltre i ferrei limiti che la sua esplicita destinazione al pubblico delle feste – famiglie con bambini, nello specifico caso – gli impone.
I Goonies infatti (che di quel genere è l'esempio aureo) presenta dei ragazzini che si comportano come fossero adulti in un'avventura da adulti in cui spesso svelano la loro natura di ragazzi ma solo all'occhio dello spettatore. Loro evidentemente si percepiscono come navigati uomini di mondo. Qui invece i ragazzini sono bambini che si comportano da bambini in un'avventura bambinesca. Quanto è peggio sono bambini per bene. È incredibile visto che ad ideare e scrivere c'è Nicola Guaglianone (uno dei motori creativi centrali di Lo chiamavano Jeeg Robot). Invece quando qualcuno dice una parolaccia un altro lo riprende (quando mai capita tra ragazzi? e se pure capitasse quando mai capita in un'avventura al cinema? ) e i personaggi positivi sono così terribilmente e incrollabilmente positivi che per trovare un po' d'empatia si è costretti controvoglia a fare il tifo per il bullo, che sarà pure un bastardo ma almeno è vitale, almeno non trasuda adesione al mondo degli insegnamenti degli adulti!
Parte bene La Befana Vien Di Notte, con l'origin story del villain che al tempo stesso è anche un modo per presentare la protagonista e il tono generale del film. L'elemento centrale è infatti palesemente la dialettica tra i due, cioè il fatto che un errore della Befana abbia portato alla nascita di un cattivo (il quale è tale per un trauma che si è sommato ad altri). Chiuso quel preambolo, nel presente la trama indugia da altre parti, su una storia di ragazzi che scoprono che la propria maestra è la Befana e che è stata rapita da qualcuno, gettandosi alla ricerca. E questa è la prima tragedia del film, il fatto cioè che questi ragazzini, le cui parti non sono scritte male, non le recitino a livello di un film di serie A e sembrano sempre orientati verso un ecumenico e angelico buonismo che solitamente non appartiene a quell'età, di certo non a questo genere di film. Questo uccide tutto e anche battute ben scritte suonano pessime. La Befana Vien di Notte è un progetto partito da Nicola Guaglianone (uno degli sceneggiatori di Lo Chiamavano Jeeg Robot) e sceneggiato da lui stesso.
Tra quelli proposti nella tabella ve ne sono alcuni che probabilmente gli studenti non conoscono ma che possono dedurre dal relativo contrario. Con un po' di brain storming verranno fuori numerosi altri aggettivi che gli studenti già conoscono e che in questo modo possono ripassare. Il testo proposto successivamente descrive le tradizioni italiane legate alla festa dell'Epifania ed è seguito da domande di comprensione. Il significato delle parole evidenziate si può dedurre dal contesto e l'esercizio 5 aiuta la loro comprensione. In una unità come questa il lessico nuovo sarà ovviamente tanto, e con l'esercizio 7 si dà la possibilità allo studente di selezionare quello che ritiene più importante alle proprie esigenze. Io in realtà lo consiglio alla fine di ogni lezione, e suggerisco loro di appendere in camera dei foglietti con queste frasi (sempre frasi, mai parole singole) per evitare uno studio mnemonico forzato. Infine ho messo un po' di domande per guidare la conversazione sul tema delle festività natalizie e delle tradizioni locali.
Voleva essere una rivisitazione del mito della Befana in chiave cinecomic con più di un omaggio ai Goonies, invece è una parabola prevedibile che soffoca nei buoni sentimenti. Dal 27 dicembre al cinema Paola Cortellesi, di giorno maestra delle medie, di notte è una vecchia piena di acciacchi che lavora ai regali da consegnare nella serata del 6 gennaio. La Befana, qui però, tolte le premesse, si discosta subito dai canoni tradizionali per abbracciare quelli del cinecomic: la maestra, gestendo male i suoi poteri, accidentalmente crea la propria nemesi, la quale gli si rivolterà contro. L'avventura della Befana è vista dagli occhi di un gruppo di ragazzi, suoi alunni, che scoperta la sua identità segreta andranno a salvarla da un rapimento di cui sono stati testimoni. Un gruppo di teenager molto stile Goonies, cioè ragazzi di etnie e caratteri diversi (quello asiatico molto nerd è un omaggio esplicito), amici e anche nemici uniti da un obiettivo da raggiungersi in bici. Purtroppo la realizzazione del film appena accennato è a dir poco un disastro.