Capo Di Stato Maggiore Esercito
Montale rimembra i ricordi, i momenti passati insieme e li ricorda con nostalgia mettendo il luce quanto il suo vuoto sia grande e quanto la solitudine lo abbiamo sovrastato dal giorno della sua dolorosa assenza. Il pensiero e la poetica Gli scritti di Montale sono caratterizzati dalla poetica dell'oggetto: attraverso l'utilizzo del correlativo oggettivo, gli oggetti esprimono stati d'animo (come il "male di vivere") e sentimenti. La memoria, il ricordo, lo scorrere del tempo sono fonte di strazio, sofferenza e consapevolezza dell'irrecuperabilità dell'ormai passato. I punti fermi della sua poetica sono, appunto, gli oggetti ma anche la figura femminile. Quest'ultima raffigura la donna angelo, la salvezza (Clizia che è in grado di salvare il poeta dalla "bufera" della Guerra), la vitalità e sensualità (Volpe) e infine il buon senso e l'adattarsi alla realtà (Mosca). Per quanto riguarda il lessico, Montale utilizza un linguaggio semplice, caratterizzato da parole di uso comune e quotidiano per esprimere la realtà (in Ossi di seppia, infatti il linguaggio scarno descrive il disagio esistenziale) ma non mancano anche termini più ricercati che rendono le liriche più difficilmente comprensibili (come ad esempio nella raccolta letteraria Occasioni).
Morirà a Milano nel 1981 alla veneranda età di 85 anni; per sottolineare ancora l'importanza avuta da questo autore, soprattutto in Italia, vengono celebrati funerali di stato con la solenne presenza dell'allora presidente della Repubblica: Sandro Pertini.