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🔴 PASTORI SARDI, CHIAMATA ALLA GUERRA: UN DISCORSO DA BRIVIDI La rivendicazione d'orgoglio, il richiamo ai valori della pastorizia, il ricordo delle battaglie... passate e delle manganellate, la rievocazione della Battaglia delle Termopili: il discorso ai pastori di Fortunato Ladu è da brividi. Prendetevi qualche minuto per ascoltarlo: c'è tutto il senso della protesta del latte See More
Il componimento è costituito da 33 quartine del tipo ABCB [1]. Nel 1974, Nicolò Rubanu leader del Gruppo Rubanu Orgosolo, musicò il testo [2] e fu eseguita dal gruppo, per la prima volta, al Teatro Eliseo di Nuoro, in occasione di una esibizione insieme agli Inti-Illimani [3], lo stesso anno il gruppo la pubblicò nell'album Su lamentu de su pastore. Successivamente la musica fu arrangiata da Tonino Puddu, direttore del Coro su Nugoresu di Nuoro e nel 1984 fu il gruppo pop del Coro degli Angeli a inciderla per la Tekno Records e a inserirla sull'album Misterios. È un canto di protesta in cui, in forma di lettera ad un amico, Mereu denuncia lo stato di miseria e oppressione in cui versavano gli strati sociali più bassi verso la fine dell' Ottocento in Sardegna [4]. Versioni [ modifica | modifica wikitesto] Gruppo Rubanu di Orgosolo Coro su Nugoresu Coro degli Angeli Tazenda Cordas et cannas Bertas [5] Note [ modifica | modifica wikitesto] ^ Collettivo "Peppino Mereu" di Tonara (a cura di), Peppinu Mereu.
Nanneddu meu - Testo e Traduzione - video dailymotion
———————————- TRADUZIONE IN ITALIANO: —— Nonnino —— Nanneddu mio cosi va il mondo com'era un tempo non sarà più Viviamo in tempi di tirannie infamie e carestie Ora il popolo sbadiglia come un cane gridando a gran voce: "Vogliamo pane! " E noi, affamati mangiamo pane e castagne terra con ghiande Terra che in fango riduce il povero che è senza alimenti e senza riparo Siamo assetati alle fontane lottando per l'acqua sembriamo rane Peggio ancora, la fame che bussa insistentemente ad ogni porta e non perdona Quelle trenta cantine del buon vino erano come bandiere ora hanno cambiato colore Appena spente quelle bandiere non si vedono più persone sbronze I corvi avidi a chi li lasci? Pieni di perfidia e di inganni E così tutti facciamo guerra per pochi giorni di vita in terra Viviamo in tempi di tirannie soprusi e carestie Arrivederci, Nanni riguardati fai il sordo fingi di non capire Tanto, lo vedi cosi va il mondo com'era un tempo non sarà più Il testo contenuto in questa pagina è di proprietà dell'autore.