Capo Di Stato Maggiore Esercito
A prendere il timone de La Stampa e dei giornali locali arriverà invece Massimo Giannini, mentre Mattia Feltri diventerà direttore dell' Huffington post. La nuova Gedi targata Exor – A inizio dicembre scorso il gruppo Gedi era passato dalle mani della famiglia De Benedetti a quelle degli Agnelli-Elkann che tramite la holding Exor hanno acquisito per 102, 4 milioni di euro la quota di controllo di Gedi. Oggi è stato perfezionato il passaggio ad Exor del 43, 78% del gruppo, ceduto da Cir per 102, 4 milioni. Inoltre la cassaforte degli Agnelli ha annunciato un'ulteriore scalata: attraverso la società di nuova costituzione Giano Holding salirà al 60, 9% del capitale sociale di Gedi ed al 63, 21% dei diritti di voto rilevando un 5, 06% dalla Mercurio della famiglia Perrone ed un 6, 07% (partecipazioni Caracciolo) da Sia Blu e Giacaranda Caracciolo. Cir e Mercurio resteranno azionisti in Giano Holding con una quota del 5% ciascuno. L'addio di Verdelli ai lettori – "Sabato sarà il 25 aprile, la festa sacra e laica della Liberazione", scrive Verdelli nella lettera di addio ai lettori pubblicata sul sito del giornale che ha diretto per meno di un anno visto che solo il 19 febbraio 2019 era stato chiamato a sostituire Mario Calabresi. "
Oggi il cda del gruppo editoriale Gedi comunicherà il nome del nuovo direttore di Repubblica. In pole ci sarebbe Maurizio Molinari In modo inaspettato La Repubblica e Carlo Verdelli si dicono addio. L'attuale direttore del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari ha comunicato al Cdr di aver appreso stamane che la proprietà aveva deciso la risoluzione del rapporto. È stato lo stesso Cdr del giornale in una nota a rendere pubblica la notizia. "Non essendo possibile vedersi in assemblea per evidenti ragioni legate all'emergenza coronavirus, è convocata ad horas una riunione da remoto con tutti i fiduciari dei settori e delle redazioni locali", si aggiunge nel documento. Il tutto avviene alla vigilia del cda del gruppo editoriale Gedi, controllato dalla famiglia Elkann. Questa importante novità nel mondo dell'informazione apre ad un valzer di nuove nomine. Secondo fonti qualificate, Maurizio Molinari si appresta ad assumere la carica di direttore di Repubblica, in sostituzione di Carlo Verdelli.
Repubblica, Carlo Verdelli lascia la direzione. L'addio nel giorno del passaggio a Exor (Foto Ansa) ROMA – Maurizio Molinari è il nuovo direttore di Repubblica al posto di Carlo Verdelli. Massimo Giannini è invece il nuovo direttore de La Stampa proprio al posto di Molinari, mentre Mattia Feltri diventa direttore di Huffington Post Italia. Nasce così il nuovo cda di Gedi con John Elkann presidente e con il manager Maurizio Scanavino amministratore delegato. Tra i confermati nel cda Gedici saranno anche Marco De Benedetti, Carlo Perrone e Giacaranda Caracciolo, a cui si aggiungeranno nuovi nomi di livello internazionale. L'addio di Verdelli arriva a pochi giorni dalle minacce subite e il giorno stesso in cui Exor perfeziona il passaggio del 43, 78% del gruppo editoriale Gedi ceduto da Cir per 102, 4 milioni. Ad acquisire la quota è la società di nuova costituzione, interamente detenuta da Exor, Giano Holding, che è ora tenuta a promuovere una offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni Gedi in circolazione al medesimo prezzo dell'operazione, pari a 0, 46 euro per azione.
I valori di sempre insieme a nuove idee saranno la nostra forza oltre che il punto di riferimento per tutte le persone che lavorano in Gedi". Nel nuovo assetto dei vertici giornalistici che affianca il riassetto azionario Mattia Feltri assumerà la direzione di Huffington Post continuando a firmare il 'Buongiorno' de La Stampa. Linus (nome d'arte di Pasquale di Molfetta) sarà il direttore editoriale del polo radiofonico con Radio Capital, Radio DeeJay, e m2o. A Molinari, come direttore editoriale del gruppo, il nuovo cda di Gedi affida "il compito di valorizzare la forza giornalistica, i prodotti editoriali e i contenuti intellettuali del gruppo anche attraverso lo sviluppo di progetti innovativi e multimediali". Il cda ha "espresso gratitudine per il lavoro svolto nel corso dell'ultimo anno" da Carlo Verdelli, direttore di Repubblica da febbraio 2019, e "piena solidarietà per le intimidazioni che sono state rivolte contro la sua persona". Sciopero immediato al quotidiano La Repubblica, che non è in edicola, mentre l'online sciopera da mezzanotte.
Generando la diffusa sensazione di essere "dimenticati" o "scartati" dallo sviluppo sulla quale fiorisce il populismo di ogni matrice. La risposta alle diseguaglianze è nel proteggere chi sente di esserne vittima e ciò significa ridisegnare i compiti dello Stato nazionale, destinando una parte strategica delle risorse pubbliche alle necessità fondamentali degli individui: a cominciare dalla riqualificazione professionale per convivere con le nuove tecnologie e dalle garanzie sanitarie per una popolazione sempre più anziana. Ovvero, proteggere lavoratori e terza età con riforme capaci di trasformarli nelle leve di un nuovo tipo di sviluppo, basato su programmi di lungo termine e nuove protezioni sociali. Come disse Robert Kennedy in un visionario discorso all'Università del Kansas del marzo 1968 "il limite del Pil" è nell'essere "basato sui numeri" e "non considerare la felicità degli individui". Davanti alla devastazione economica causata dal coronavirus, la sfida per una democrazia avanzata è ricostruirsi partendo dunque dagli individui, proteggendoli dai nuovi pericoli e aiutandoli a risollevarsi andando incontro alle dinamiche dell'economia digitale dove l'intelligenza artificiale sta assumendo il ruolo che ebbe l'elettricità nella rivoluzione industriale.
Il cambio di proprietà in Gedi provoca, come di consueto, un tourbillon al vertice dei giornali: Verdelli lascia la direzione della Repubblica dove arriva Molinari, che è a sua volta sostituito da Giannini – Mattia Feltri all'HuffPost – John Elkann diventa presidente di Gedi Cambio ai vertici dei giornali del gruppo Gedi, recentemente acquistato dalla Exor della famiglia Agnelli-Elkann, e proprietario di due dei più importanti quotidiani italiani, La Repubblica e La Stampa. Carlo Verdelli non è più il direttore de La Repubblica. Al suo posto il andrà Maurizio Molinari, attuale direttore di La Stampa, che assume anche il ruolo di direttore editoriale del gruppo Gedi. La guida del giornale torinese e delle testate locali viene invece affidata a Massimo Giannini, fino ad oggi direttore di Radio Capital, mentre Mattia Feltri, attualmente caporedattore a La Stampa, diventa direttore dell' Huffington Post. Infine Pasquale di Molfetta (Linus) è stato nominato direttore editoriale del polo radiofonico del Gruppo.
Caravelli ha fatto buona parte della sua carriera nell'Esercito, dove ha raggiunto il grado (massimo) di generale di corpo d'armata. Abruzzese, 59 anni, nato a Frisa, in provincia di Chieti, era già vicedirettore anziano dell'Aise dal 2014, dove ha lavorato con altri due direttori, Alberto Manenti e adesso Luciano Carta. Il primo incarico di rilievo nell'intelligence lo ha ricoperto dal 2013 al 2014 come direttore del "Ris", il "Reparto Informazioni e Sicurezza" dello Stato maggiore della Difesa. Il Ris (nulla a che vedere con il Ris dei carabinieri) è il servizio di intelligence militare che dal 1998 ha unificato i "Sios" delle 3 forze armate. E' di fatto il servizio segreto militare, che ha come obiettivo lavorare alle vere e proprie minacce militari che possono arrivare al paese. In precedenza Caravelli aveva avuto altri incarichi nel settore intelligence, alternati con missioni come quella che ha svolto in Afghanistan. Un teatro che Caravelli conosce bene: dal luglio 2010 al luglio 2011 è stato il capo dell'unità di consiglieri della missione Onu, ma anche consigliere militare del rappresentate Onu Staffan de Mistura, il diplomatico italo-svedese con cui ha costruito un rapporto solido negli anni.