Capo Di Stato Maggiore Esercito
Ma il partito divenuto famoso sotto la guida di Jörg Haider è finito in mezzo a un brutto scandalo di corruzione e spie russe. Il suo leader si è dimesso da tutti gli incarichi e l'intero partito è stato espulso dal governo, cosa che ha costretto Kurz a indire elezioni anticipate. Negli ultimi sondaggi prima dello scandalo, il FPÖ era dato al 23 per cento. Nel Regno Unito sono stati scrutinati quasi tutti i voti. Il Brexit Party di Nigel Farage, fondato solo poche settimane fa, ha ottenuto il 31 per cento delle preferenze, ed è di gran lunga il partito più votato. I Liberal Democratici, con il 20 per cento dei voti, sono il secondo partito davanti ai Laburisti di Jeremy Corbyn, che sono per ora intorno al 14 per cento. I Conservatori della dimissionaria prima ministra Theresa May hanno ottenuto uno dei peggiori risultati della loro storia e con l'8, 8 per cento dei voti sono il quinto partito, dopo i Verdi, che hanno ricevuto il 12, 5 per cento dei voti. Lo UKIP, il vecchio partito di Farage, ha raccolto un modesto 3, 5 per cento e probabilmente non riuscirà a far eleggere nessun suo candidato.
Anche Forza Italia è calata molto rispetto alle politiche del 2018, passando dal 14, 1 per cento all'8, 77 per cento: un risultato solo di poco migliore di quello di Fratelli d'Italia, che invece è cresciuto passando dal 4, 35 per cento del 2018 al 6, 47 per cento. In tutto ha votato il 56, 09 degli aventi diritto, in leggero calo rispetto alle europee del 2014. Nessun altro partito, oltre questi 5, è riuscito a superare lo sbarramento del 4 per cento richiesto per eleggere deputati al Parlamento Europeo: +Europa si è fermato al 3, 09 per cento; la lista Europa Verde è arrivata al 2, 29 per cento; La Sinistra è all'1, 74 per cento e tutte le altre liste minori hanno preso meno dell'1 per cento a testa. In Francia il divario fra Rassemblement National (RN), di destra radicale, e il partito di Emmanuel Macron, En Marche, non è così ampio come davano i primi exit poll: i risultati finali danno RN al 23, 31 per cento, mentre En Marche al 22, 41. Inizialmente sembrava che il partito di Le Pen avesse preso tra il 23 e il 26 per cento.
Socialisti, Conservatori, Alde, Verdi e Gue/Ngl, la Sinistra Verde nordica, hanno insieme 544 seggi su 750. L'Europa delle Nazioni e delle Libertà (il gruppo composto da Lega e Fn), l'Europa delle Libertà e della democrazia diretta (al quale apparteniene il Brexit Party di Nigel Farage) e il Gruppo dei Conservatori e riformisti europei si fermano, invece, a quota 172 seggi. In generale, il risultato delle elezioni europee non dovrebbe avere grandi ripercussioni a livello nazionale. I partiti che sono al governo continueranno a guidare il paese e gli altri a fare opposizione. Diverso è però il discorso per la Grecia, dove il premier Alexis Tsipras ha convocato elezioni anticipate: il suo partito, Syriza, ha ottenuto il 24% dei voti, circa 10 punti in meno di Nuova Democrazia, il partito di centrodestra che ha conquistato il 33% delle preferenze. I risultati paese per paese In Germania, lo stato più popoloso dell'Unione, la Cdu di Angela Merkel si conferma primo partito ma perde punti e scende al 28%, seguita dai Verdi con il 20% e dai Socialisti col 15%.
Scrivici a
In Spagna, i Socialisti del primo ministro Pedro Sánchez (PSOE, il principale partito di sinistra) hanno ottenuto quasi il 33 per cento dei voti. Al secondo posto è arrivato il Partito Popolare (PP, principale partito di centrodestra), che ha ottenuto il 20 per cento, davanti a Ciudadanos, partito di centrodestra di ispirazione liberale, con il 12 per cento, e a Unidas Podemos, formazione politica di sinistra guidata da Pablo Iglesias, che ha ottenuto il 10 per cento. Vox, partito di destra radicale, ha fatto peggio di quanto previsto dai sondaggi, ottenendo solo il 6 per cento dei voti. Per Sánchez è la seconda importante vittoria dopo quella ottenuta alle elezioni politiche di fine aprile, che avevano invertito una tendenza che durava da tempo e che vedeva il PSOE in grandi crisi. In Grecia il primo ministro Alexis Tsipras ha annunciato elezioni anticipate riconoscendo la sconfitta: il suo partito, Syriza (sinistra), è arrivato secondo con meno del 24 per cento dei voti. Il primo partito è stato Nea Dimokratia, di centrodestra, che ha ottenuto il 33 per cento.
I due più grandi partiti del Regno Unito, e quelli che da sempre governano il paese, sono quindi andati molto male. I Liberal Democratici, storicamente il terzo partito del Regno Unito e uno dei pochi apertamente contrario a Brexit, hanno fatto uno dei loro migliori risultati di sempre e hanno fatto molto bene anche a Londra, dove sono stato il partito più votato davanti ai Laburisti. In Portogallo, il Partito Socialista del primo ministro António Costa ha ottenuto il 33, 5 per cento e il suo principale alleato, il Blocco di Sinistra (BE), il 9, 7 per cento. Quello di Costa è un risultato che era stato previsto dai sondaggi, ma anche anomalo se visto in un contesto più generale. Il Partito Socialista non solo è la forza politica al governo – e molto spesso le forze al governo pagano in termini elettorali – ma negli ultimi anni ha anche portato avanti politiche di una moderata austerità, anche se bilanciate da alcune misure a favore delle fasce più deboli. Il principale partito di opposizione, il Partito Social-Democratico (PSD), di centrodestra, è invece al suo minimo storico: 22, 24 per cento.
Dalle 23 di domenica sera, ora della chiusura degli ultimi seggi, si sono cominciati a sapere i risultati delle elezioni europee, quelle che servono a rinnovare il Parlamento europeo. I risultati non sono ancora definitivi per tutti i paesi – bisognerà aspettare almeno fino a domani – ma dicono già molto sui nuovi equilibri nel Parlamento europeo, e nelle varie politiche nazionali. Abbiamo messo insieme i risultati dei paesi più importanti, o per qualche ragione più interessanti. In Italia la Lega di Matteo Salvini ha stravinto le elezioni europee. Con 61. 124 sezioni scrutinate su 61. 576 è arrivata al 34, 35 per cento dei voti ricevuti ed è diventata di gran lunga il primo partito in Italia, con una crescita notevolissima rispetto alle elezioni politiche del 2018. L'altra grossa notizia è il risultato molto deludente del Movimento 5 Stelle, che anche a causa dell'astensione nel Sud Italia è passato dal 32, 68 per cento del 2018 a circa il 17 per cento, diventando il terzo partito più votato dopo il Partito Democratico, che domenica ha ricevuto poco meno del 23 per cento dei voti.