Capo Di Stato Maggiore Esercito
La crisi in corso ha reso evidente l'importanza di agire uniti come Europei in modo efficace e solidale, e ha portato già ad alcune evoluzioni importanti. Prima della pandemia l'Unione europea si apprestava ad aprire un confronto con i cittadini sul futuro dell'Europa: se limitarsi al Mercato unico, sia pure con le straordinarie peculiarità, uniche nella storia, che lo caratterizzano; oppure se, riprendendo il cammino dei Padri fondatori, costituirsi come unità politica. Nell'affrontare la pandemia, l'Unione è stata posta dinanzi ad una sfida senza precedenti, e ha già compiuto scelte che indicano la necessità e la volontà di incamminarsi verso questa seconda strada. Non solo le istituzioni europee in queste settimane, a partire dalle risoluzioni approvate dal Parlamento europeo, lo confermano. Anche il confronto in corso tra governi nazionali mostra che la maggioranza dei Paesi membri si sta a sua volta orientando verso questa opzione, nonostante alcune forti resistenze. Questo implica innanzitutto che la Conferenza, quando si aprirà, dovrà discutere non di opzioni indefinite, ma di un progetto concreto di unione politica; e per farsi unione politica coerente con i principi democratici, l'Unione europea dovrà confrontarsi su una proposta di riforma costituzionale.
Si tratta di una riforma necessaria e urgente, ancor più nell'ipotesi di un accordo – sulla linea della proposta presentata nei giorni scorsi da Francia e Germania – circa l'emissione di debito congiunto europeo, peraltro auspicata già dal Parlamento in più risoluzioni. Questa ipotesi imprime un cambiamento significativo nella concezione del bilancio europeo, e pone una serie di questioni che vanno affrontate subito. La questione più urgente è sicuramente la necessità di creare nuove risorse europee, senza chiedere maggiori contributi agli Stati membri, ma focalizzandosi in particolare sui giganti della finanza e del web, e su chi inquina. E' un'esigenza sostenuta anche dal Parlamento europeo e da alcuni governi. Per garantire che questa riforma sia permanente e pienamente efficace è però indispensabile una modifica dei Trattati e del sistema decisionale in essi previsto, per superare il blocco costituito dal diritto di veto sia nel Consiglio, sia da parte dei parlamenti nazionali, la cui successiva approvazione oggi è condizione necessaria.
Attività e organizzazione [ modifica | modifica wikitesto] Il Movimento Federalista Europeo è un'organizzazione politica autonoma, indipendente dai partiti politici e non ha mai partecipato a competizioni elettorali. Attualmente è presieduto da Giorgio Anselmi, mentre la carica di segretario è ricoperta da Luisa Trumellini. I principali organi decisionali del Movimento sono due: il Comitato Centrale (formato dai componenti eletti in sede di congresso nazionale, da un delegato per ogni regione, dai membri di diritto eletti nel Comitato federale dell'UEF e da alcuni membri cooptati) e la Direzione Nazionale (formata dai membri di diritto, che ricoprono le più alte cariche all'interno del movimento, e da membri eletti in seno al Comitato Centrale). [4] Il MFE costituisce la sezione italiana dell' Unione dei Federalisti Europei (UEF) [5] e del World Federalist Movement (WFM) [6], fondati entrambi nel 1947. Il MFE ha anche una sezione giovanile: la Gioventù Federalista Europea. [7] Note [ modifica | modifica wikitesto] Voci correlate [ modifica | modifica wikitesto] Unione europea Stato federale Federalismo Altiero Spinelli Gioventù Federalista Europea Unione dei Federalisti Europei Mario Albertini (filosofo) Consiglio Italiano del Movimento Europeo Pulse of Europe Collegamenti esterni [ modifica | modifica wikitesto] Sito del Movimento Federalista Europeo, su.
Questo perché il sistema attuale lascia le stesse risorse europee – e quindi anche la garanzia – diretta o indiretta – di eventuale debito congiunto europeo nelle mani degli Stati. Sciogliere questo nodo – che implica emendare pochi specifici articoli per garantire che siano il Parlamento europeo e il Consiglio a maggioranza a stabilire le disposizioni relative alle risorse proprie dell'Unione, eliminando contestualmente il passaggio delle approvazioni a livello nazionale e istituendo quindi una capacità fiscale autonoma dell'Unione europea – diventa pertanto un contributo indispensabile per garantire il successo dei negoziati in corso e una trasformazione qualitativa, oltre che quantitativa, del bilancio europeo. Le risposte all'emergenza devono infatti ispirare e orientare, fin da subito, l'evoluzione istituzionale dell'Unione, per renderla più capace di affrontare le future sfide politiche. Il Parlamento europeo ha il potere, se vuole, di proporre gli emendamenti e di chiedere di avviare il relativo processo di revisione dei Trattati.
Stati che si erano combattuti ferocemente fino a pochi anni prima sceglievano di unirsi perché consapevoli di dover costruire insieme una comunità di destino, rendendo "non solo impensabile, ma materialmente impossibile" la guerra sul continente europeo. Si trattava del "primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace". Settanta anni dopo l'Europa celebra questo anniversario minacciata da un pericolo diverso, la cui drammaticità ne mette a rischio la coesione e ne evidenzia tutte le contraddizioni. Riusciranno gli Stati, insieme alle istituzioni europee, spinti dalla necessità di dover affrontare uniti la sfida della pandemia, a fare della crisi, come nel 1950, un'opportunità di crescita, rilanciando il cammino federale? Capiranno che è arrivato il momento di costruire una vera condivisione della sovranità a livello europeo centrata sui valori comuni, per diventare una vera comunità di destino? Sabato 9 maggio, dalle 14. 30 alle 16.