Capo Di Stato Maggiore Esercito
L'edizione fu vinta per la prima volta dal Siracusa, che superò in finale la Biellese. Fu la prima edizione vinta da una squadra partecipante alla Serie C2, varata peraltro in quella stessa stagione [1]. Indice 1 Risultati 1. 1 Fase eliminatoria a gironi 1. 1. 1 Gironi 1. 1 Girone 1 1. 2 Girone 2 1. 3 Girone 3 1. 4 Girone 4 1. 5 Girone 5 1. 6 Girone 6 1. 7 Girone 7 1. 8 Girone 8 1. 9 Girone 9 1. 10 Girone 10 1. 11 Girone 11 1. 12 Girone 12 1. 13 Girone 13 1. 14 Girone 14 1. 15 Girone 15 1. 16 Girone 16 1. 17 Girone 17 1. 18 Girone 18 1. 19 Girone 19 1. 20 Girone 20 1. 21 Girone 21 1. 22 Girone 22 1. 23 Girone 23 1. 24 Girone 24 1. 25 Girone 25 1. 26 Girone 26 1. 27 Girone 27 1. 28 Girone 28 1. 29 Girone 29 1. 30 Girone 30 1. 31 Girone 31 1. 32 Girone 32 1. 2 Fase finale 1. 2. 1 Sedicesimi di finale 1. 2 Ottavi di finale 1. 3 Quarti di finale 1. 4 Semifinali 1. 5 Finale 2 Note 3 Bibliografia 4 Collegamenti esterni Risultati [ modifica | modifica wikitesto] Fase eliminatoria a gironi [ modifica | modifica wikitesto] Alla prima fase presero parte 96 squadre di Serie C1 e Serie C2, con l'esclusione delle squadre ripescate dalla Serie D 1977-1978 per allargamento dei quadri; queste furono divise in 32 gironi all'italiana da tre squadre.
Nel giugno 1979, la squadra siciliana fu il primo club dell'allora serie C2 a vincere la Coppa Italia semiprofessionisti. Nella finale contro la Biellese decise Ballarin allo scadere. In quella squadra spiccavano l'ex milanista Biasiolo e il futuro juventino Favero. TESTO DI SERGIO TACCONE Stagione 1978/79: l'annata memorabile nella storia del Siracusa Calcio, con la squadra aretusea capace di centrare l'accoppiata "Promozione–Coppa Italia", approdando in C1 ed aggiudicandosi il trofeo nazionale riservato ai club semiprofessionistici. Il giorno dell'apoteosi fu il 17 giugno '79. Lo stadio Vittorio Emanuele III di Siracusa presentò un bellissimo colpo d'occhio. Pubblico delle grandi occasioni e ventilazione assente in una domenica da preludio d'estate. Nell'atto conclusivo della Coppa Italia minore, il Siracusa affrontava in casa i bianconeri della Biellese, compagine che aveva concluso il campionato di C1 al settimo posto, staccatissima da Parma e Triestina, le due promosse in B. Otto giorni prima, invece, il Siracusa aveva centrato il secondo posto nel girone D della serie C2, battendo la Casertana (1-0, rete decisiva di Petraccini) e precedendo di una lunghezza Alcamo e Vigor Lamezia.
A dirigere la finale di Coppa Italia fu designato il romano Altobelli, in tribuna d'onore anche l'ex arbitro siracusano Concetto Lo Bello, uno dei più grandi fischietti della storia del calcio. Il Siracusa partì subito lancia in resta, sostenuto dal tifo incessante del pubblico. La Biellese provò qualche sortita offensiva, praticamente dei colpi a salve. Tra due squadre ben disposte in campo, come quelle di Gori e Facchin, non poteva che venire fuori un match molto equilibrato. A 20' dal termine, nel Siracusa entrò Lorusso per Biagetti, Pellerei rilevò Palese sul versante piemontese. Con i supplementari ormai dietro l'angolo, la finale entrò nella famosa "zona Cesarini", elogio degli ultimi istanti dove si consumano sentimenti di estasi e disperazione per un obiettivo conquistato o sfumato al fotofinish. L'ultimo giro di orologio era già cominciato quando il centrocampista siracusano De Pasquale scaraventò, quasi alla cieca, il pallone in area. Quattro difensori della Biellese piazzati, in mezzo a loro soltanto un giocatore avversario: Walter Ballarin.
L'attaccante del Siracusa, dopo aver perso l'equilibrio, sembrò ormai fuori causa. Il portiere Reali, nell'abbozzare l'uscita, mostrò un'incertezza fatale. Ballarin, da terra e spalle alla porta, quasi in semirovesciata, fece partire un pallonetto che scavalcò il guardiapali avversario, lasciando di stucco gli esterrefatti giocatori biellesi Francisetti, Capozucca, Pellerei e Lamia Caputo. Un gol capolavoro! Il boato dello stadio Vittorio Emanuele III venne avvertito nitidamente fino al Teatro Greco. Il tempo era scaduto e l'arbitro Altobelli, con il suo triplice fischio, sancì la vittoria del Siracusa, primo club di C2 a trionfare nella Coppa Italia dei semiprofessionisti. La rete decisiva di Ballarin Per Ballarin, match winner della finale, fu il coronamento di un'annata splendida che lo aveva già visto capocannoniere del girone di campionato con 17 reti. L'attaccante di San Pietro in Volta era approdato a Siracusa dopo due stagioni al Padova e una a Trento. Il 30 dicembre '72 il suo debutto in serie A con la maglia del Lanerossi Vicenza, collezionando 5 presenze.
Indovinati si rivelarono anche gli innesti in squadra di Biagetti e De Pasquale (entrambi ex Lecce) e dell'ala tornante Petraccini dall'Akragas. La formazione della finale di Coppa Itala è quasi una filastrocca per i tifosi del Siracusa. Quella squadra seppe attrarre tantissimo affetto. Memorabile lo spostamento di oltre 1500 siracusani a Sorrento, con ventitrè autobus e tante automobili: una delle più grandi trasferte mai fatte da una tifoseria per una gara del campionato di C2. Quella stagione trionfale, purtroppo, registrò anche la tragica morte di Nicola De Simone, giocatore del Siracusa che perse la vita a Napoli, il 30 maggio '79, per i postumi di un grave incidente in campo, dopo aver sbattuto violentemente la testa sul terreno di gioco di Palma Campania. Aveva 25 anni ed era nato a Castellammare di Stabia. Siracusa gli ha intitolato lo stadio a perenne memoria. Capitan Crippa alza al cielo la coppa Italia Il tabellino della finale di COPPA ITALIA "Semiprofessionisti" 1978/79 Domenica 17 Giugno '79 Siracusa (Stadio Vittorio Emanuele III) SIRACUSA-BIELLESE 1-0 Siracusa: Bellavia, Favero, Restivo, Agosti, Belfiore, Crippa, Petraccini, Biasiolo, Biagetti (dal 70′ Lorusso), De Pasquale, Ballarin.
11 Settembre 2019 | VIDEO
Allenatore: Facchin Biellese: Reali, Francisetti, Braghin, Borghi, Capozucca, Sadocco, Schillirò, Conforto, Lamia Caputo, Palese (dal 75′ Pellerei), Enzo. Allenatore: Gori Reti: 89' Ballarin Arbitro: Altobelli di Roma Spettatori: 7. 000 circa
Squadra esperta, quella piemontese, anche se in crisi da oltre due mesi: l'ultimo successo era datato 8 aprile '79 (1-0 al Forlì in campionato). Ben diverso il cammino della Biellese in Coppa Italia. Dopo aver eliminato ai rigori il Sant'Angelo, tra gli exploit spiccava il successo di larga misura contro il quotato Pisa, avviato al salto in B, travolto 5-2 a Biella. In semifinale, la qualificazione era arrivata con una rimonta nella gara di ritorno a spese della Reggiana. Il mitico Concetto Lo Bello con l'arbitro della finale Altobelli Il Siracusa, conquistato a punteggio pieno il girone eliminatorio, battendo Ragusa e Vittoria senza patemi, aveva eliminato Marsala (2-1, 0-0), Reggina (formazione di categoria superiore, sconfitta 1-0 in trasferta e 3-0 in casa) e Sorrento (2-0, 0-0). Sofferta più del previsto fu la semifinale contro l'Almas Roma: dopo il netto successo dell'andata (3-0) i siciliani vennero sconfitti 3-1 al ritorno, salvandosi grazie al momentaneo gol del vantaggio dell'ex milanista Giorgio Biasiolo, l'elemento d'esperienza del centrocampo siracusano.
Le prime classificate di ogni girone furono ammesse direttamente alla fase finale [1]. Gironi [ modifica | modifica wikitesto] Le gare furono disputate tra il 27 agosto e il 24 settembre 1978 [1]. Girone 1 [ modifica | modifica wikitesto] ALE DER IMP Alessandria ––– 3-0 1-0 Derthona 0-1 2-0 Imperia 0-0 1-1 Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR 1. 7 4 3 1 0 5 +5 2. 2 -2 3.