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Si tratta di uno degli affreschi più noti della storia dell'arte: è la Creazione di Adamo, commissionata da papa Giulio II e realizzata intorno al 1511 all'interno della Cappella Sistina. Secondo una teoria emersa nel 2010 e portata avanti da un gruppo di esperti di neuro-anatomia, Michelangelo Buonarroti avrebbe realizzato qualcosa di sensazionale con la nube che circonda la figura di Dio e gli angeli: avrebbe rappresentato la forma di un cervello umano. Gli scienziati hanno potuto mettere in evidenza le numerose somiglianze tra l'affresco e il cervello umano, che avrebbe permesso al grande artista di rappresentare anche particolari minimi, come il cervelletto, il nervo ottico e l'ipofisi. Questa teoria suggestiva dimostra che Michelangelo conosceva molto bene l'anatomia umana e che l'inserimento di questo particolare all'interno di un affresco così importante abbia un preciso significato: dimostrare che Dio non ha concesso ad Adamo solo la vita, ma anche la ragione e l'intelligenza.
Michelangelo concepì la volta strutturalmente articolata in una complessa architettura dipinta, scandita da cinque arconi in senso trasversale e divisa in tre parti in senso longitudinale. Al centro dispiegò le Scene della Genesi, fondamento della rivelazione cristiana: nove episodi, tra cui appunto la Creazione di Adamo, che illustrano i nodi salienti della creazione del mondo e della storia dei primi uomini, così come raccontati dalla Bibbia. Michelangelo, Creazione di Adamo, dalla volta della Cappella Sistina, 1511. Affresco. Roma, Palazzi Vaticani. La scena con la creazione del primo uomo, che si trova nella parte centrale della volta, presenta, nella parte destra, Dio Creatore, possente e maturo, che vola sostenuto dai suoi angeli e, nella parte sinistra, Adamo, atletico e molto giovane, sdraiato per terra nudo e nell'atteggiamento di chi si sta svegliando. Lo sguardo di Dio è diretto con decisione verso la sua creatura, che risponde contemplando il Padre con ingenuo stupore. Il paesaggio è quasi assente, se si eccettua un pendio terroso molto sintetizzato.
la creazione di Adamo, Vaticano Nella realizzazione dei dipinti sulla volta della Cappella Sistina, il Buonarroti iniziò dalle campate prossime all'ingresso. La porta di entrata alla cappella veniva aperta in occasione della settimana santa per delle solenni riunioni con la presenza del pontefice ed il suo seguito. Era prevista anche una processione che dall'entrata si spingeva fino alla campata sopra l'altare. Nel mezzo del lavoro di decorazione nella volta della Sistina, il ponteggio della prima metà fu smontato nel 1510. Lo ricostruirono nell'altra metà della cappella intorno all'autunno dell'anno successivo. La Creazione di Adamo si considera quindi appartenente alla prima fase del secondo blocco. Nella raffigurazione in esame si evidenzia, come già detto nelle pagine del Diluvio e del Peccato originale, come le figure aumentassero di grandezza e monumentalità, semplificandosi nella struttura compositiva in una gestualità più essenziale, decisa e fluida. Tutto questo perché l'inizio della decorazione avvenne con gli assistenti, che dopo un brevissimo periodo lo stesso Michelangelo li fece radiare.
Dio, raffigurato avvolto in un manto e sostenuto da undici angeli in volo, si protrae verso l'uomo raffigurato come un atleta in riposo. La bellezza di Adamo conferma gli scritti dell'Antico Testamento, che riportano la creazione dell'uomo ad immagine e somiglianza di Dio. Il gesto creatore nel corso del tempo ha polarizzato in modo alquanto evidente l'attenzione degli esegeti. A tal proposito il Condivi scorgeva in esso intenzioni normative da parte del Creatore, mentre il pittore Henry Fuseli, nel 1801, vedeva nell'accostarsi delle dita come un contatto elettrico dal quale scaturiva la vita. Anche per quanto riguarda gli undici angeli vi fu una lunga serie di identificazioni esoteriche: tra queste – per dirne una soltanto – quella dell'angelo abbracciato al Creatore, supposto appartenere al sesso femminile ed identificato in Eva (Richter, 1875; ed altri ancora). Su un luminosissimo sfondo, quasi completamente uniformato, che simboleggia l'alba del mondo, appare la figura, slanciata e muscolosa di Adamo.
La creazione di Adamo Michelangelo, fa parte precisamente della prima fase del secondo blocco di lavori, caratterizzati soprattutto per le figure protagoniste molto più massicce e grandi. Tra i dipinti di Michelangelo, questo è senza dubbio uno dei più complessi e difficili mai realizzati dal Buonarroti: per completarlo definitivamente l'artista ci impiegò sedici giornate, iniziando a realizzare la scena partendo dalla figura di Dio e gli Angeli e successivamente passare ad affrescare la figura di Adamo. La creazione di Michelangelo ricevette fin da subito un gran numero di complimenti e di critiche positive, andando già a costruire la fama immortale che tutt'oggi circonda questo affresco. Stilisticamente, la Cappella Sistina creazione, rappresenta uno dei massimi punti della storia dell'arte moderna: Michelangelo sceglie di rappresentare Dio e Adamo un momento prima di toccarsi, entrambi con le braccia alzate. L'ambiente che circonda le due figure è poco definito e privo di dettagli, e sta a simboleggiare la nascita del mondo, dove tutti i suoi elementi caratteristici ancora devono prendere vita.
La posizione di Adamo suggerisce che si stia progressivamente svegliando, appoggiando il braccio sul ginocchio, in modo poco sicuro, in netto contrasto con la posizione ferma di Dio, che giunge con grande sicurezza verso la propria creazione. Altra contrapposizione è rintracciabile anche nei volti dei due protagonisti: da una parte Adamo è giovane ed adolescente, con un'espressione leggermente insicura, mentre Dio, con i capelli canuti e la barba grigia, sembra simboleggiare una forte sicurezza e saggezza.
Michelangelo Buonarroti: particolare della creazione di Adamo Michelangelo Buonarroti: La creazione di Adamo nel soffitto della Cappella Sistina Riquadro successivo: La creazione di Eva Pagina correlata: Dipinti di Michelangelo La creazione di Adamo La Creazione di Adamo è un affresco di Michelangelo Buonarroti realizzato intorno al 1511 e misura 280 x 570 centimetri. L'opera, che commissionò Papa Giulio II, fa parte della decorazione della volta della Cappella Sistina, nella città del Vaticano. Quella in esame, oggetto di numerosissime citazioni, mostra l'episodio più noto della volta della Sistina, la cui raffigurazione viene spesso usata per celebrare l'arte universale. " Dio creò l'uomo a sua immagine; /a immagine di Dio lo creò " (Genesi 1, 27).