Capo Di Stato Maggiore Esercito
CHI SIAMO Il Registro è l'anagrafe dei domini Internet, la targa Internet dell'Italia. Soltanto qui è possibile chiedere, modificare o cancellare uno o più domini Nel dicembre del 1987, Iana (Internet Assigned Numbers Authority) ha assegnato la gestione del al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) in virtù delle competenze tecniche e scientifiche maturate dai suoi ricercatori, tra i primi in Europa ad adottare il protocollo Ip. È nato così il Registro, che oggi ha sede all'Istituto di Informatica e Telematica del Cnr di Pisa. Leggi tutto
I padroni dell'Universo! Traduzione e sintesi: Luciano Lago Nella foto in alto: la sede della potente Banca Black Rock a New York Nella foto al centro: Lord Rotshild riceve un omaggio da un suo correligionario Nella foto in basso: il castello residenziale della famiglia Warburg in Germania
Per le quali non si può usare il termine «pochi eletti», perché indubbiamente hanno un grande potere ma non li ha eletti (nel senso democratico) nessuno. Esiste quindi una sorta di «superclass» planetaria rispetto alla quale anche il tradizionale potere politico può trovarsi in condizione di inferiorità. Quanto è estesa? L'indicatore utilizzato nel saggio per valutarlo è essenzialmente quello delle multiposizioni di potere. Ci sono persone che siedono nei consigli di amministrazione di molte di queste multinazionali contemporaneamente. Ci sono 65 persone il cui nome compare in moltissimi consigli di amministrazione e che vengono riportati in una apposita appendice del saggio che vede al primo posto James Staley, ceo di Barclays e al sessantacinquesimo Wang Yupu, del China Petrolchemical Group. Esiste poi anche una sorta di supremazia universitaria. Determinate università si trasformano in club esclusivi da cui molto facilmente si arriva al vertice del potere economico. E in certi casi la stessa associazione di studenti può giocarsi la partita per la presidenza degli Stati Uniti.
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Ancorché le riunioni siano strettamente segrete, gli interessi dell' èlite Bilderberg sono ampiamente noti, perché coincidono con quelli del finanz-capitalismo della fase assoluta del capitalismo (per un'analisi della quale mi permetto di rinviare al mio studio "Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo"). Tali interessi orbitano intorno al fuoco prospettico dell'eliminazione degli Stati nazionali e dei diritti sociali, della creazione di un'immensa pauper class precarizzata, nomade e disposta a tutto pur di sopravvivere, della distruzione delle costituzioni e dei confini nazionali, della creazione di nuovi trattati internazionali vincolanti mediante il primato economico e bancario, dell'offensiva integrale al mondo del lavoro e delle garanzie sociali. Nei piani e nei progetti del gruppo Bilderberg si incarna l'essenza della rivolta delle èlites: le unioni e i trattati internazionali vengono impiegati come strumenti mediante i quali operare la rimozione della sovranità nazionale democratica e, per questa via, destrutturare i diritti e lo stato sociale, imponendo la competitività internazionale come unico parametro.
Le quattro grandi banche di Wall Street e le 8 famiglie collegate che dominano la finanza mondiale di Alfredo Jalife Rahme I media russi che trasmettono informazioni in forma alternativa (rispetto ai media occidentali) si sono presi la briga di sviscerare e segnalare in modo specifico quali siano gli oligopoli finanziari anglosassoni- le quattro mega banche- che hanno il controllo della finanza mondiale, come è venuto alla luce dai risultati inquietanti di una ricerca fatta da "Russia Today": queste sono BlackRock, State Street Corp, - FMR/Fidelity, - Vanguard Group. E' risultato fra l'altro che, anche che la "privatizzazione globale dell'acqua" viene attuata dalle stesse megabanche di Wall Street, in concomitanza con la Banca Mondiale, fatto questo che arreca benefici nel suo insieme al nepotismo dinastico della famiglia Bush (grande famiglia di petrolieri), i cui componenti stanno cercando anche di prendere il controllo delle fonti d'acqua dell'Acuífero Guaraní in Sud America, una delle maggiori riserve d'acqua dolce del pianeta.
Già nel 2012 il precedente legislatore texano Ron Paul –padre del candidato presidenziale Rand, uno dei creatori del poi rinnegato "Partito del Te", venuto poi meno, ma che è stato anche uno dei migliori esperti fiscali degli Stati Uniti- aveva segnalato che i Rothschild possiedono le azioni delle 500 principali multinazionali riportate nella rivista Fortune che sono controllate a loro volta dalle quattro grandi banche di Wall street ("the Big Four"): l a BlackRock, la State Street, FMR/Fidelity e Vanguard Group (che strana coincidenza). Adesso Lisa Karpova (LK), della, è riuscita a penetrare, con la sua indagine, nei dedali della finanza globale ed ha commentato che si tratta di " sei, otto o forse 12 famiglie, che sono quelle che veramente dominano il mondo, pur sapendo che è un mistero difficile da decifrare". Come può essere possibile che esista in pieno secolo XXI, un secolo ultra tecnologico e di trasparenza democratica (secondo gli apologeti del progresso, ben controllati anche loro) tanta opacità per arrivare a conoscere coloro i quali sono i plutocrati mega banchieri oligopolisti/oligarchici che detengono le finanze del pianeta?
Gli Stati hanno smesso di essere il centro principale del potere nella nostra società. Le élite politiche avrebbero ceduto, almeno in parte, il passo a nuove élite che si muovono su un piano diverso e che hanno alcune caratteristiche particolari: non sono elettive, non sono automaticamente note al grande pubblico, si allargano per cooptazione e sono caratterizzate da un forte grado di competizione al loro interno. Qualche numero tra i molti forniti da Galli e Caligiuri? Nel 2007 il Pil globale era di 47 trilioni di dollari. Nello stesso anno le 250 più importanti società del mondo hanno realizzato complessivamente un fatturato di 14, 87 trilioni di dollari: «Una cifra quasi equivalente a un terzo del Pil globale e superiore a quelli degli Usa e dell'Unione europea, rispettivamente 13, 20 trilioni e 13, 74 trilioni». Ma la struttura economica delle multinazionali è ancora più verticistica di quanto possa sembrare da questo dato. «La somma del fatturato delle prime 5 società (Walmart, Exxon Mobil, Royal Dutch Shell, Bp e General Motors) ammontava a circa 1, 5 trilioni di dollari, un importo superiore al Pil di tutti i Paesi, tranne 7».
A soffrirne potrebbero essere, secondo i due studiosi, sia la libertà di mercato sia la democrazia. Tutto questo senza nessuna cupola e senza nessun complotto, ma semplicemente per l'evoluzione del sistema economico. Ovviamente non si può pensare che con la stessa facilità Galli e Caligiuri indichino una soluzione. Però forniscono due stimoli. Il primo è che si potrebbe portare più democrazia elettiva anche nella gestione delle imprese. Il secondo è che, maggiore è la comprensione che il cittadino ha del sistema economico, maggiore è la sua possibilità di controllarlo.
LK arriva alla conclusione che le otto ridotte famiglie, che sono state ampiamente citate nella letteratura, non si trovano lontane dalla realtà: Goldman Sachs, Rockefellers, Loebs Kuhn e Lehmans a New York, i Rothschild di Paris/Londra, i Warburgs di Amburgo, i Lazard di París, e Israel Moses Seifs di Roma. Vada pure avanti la polemica per cui, a mio giudizio, la lista risulta incompleta e non sono tutti quelli che vi si trovano e neppure tutti sono quelli che compaiono. LK ha ha iniziato l'"inventario delle maggiori banche del mondo" e si è accertata dell'identità dei loro principali azionisti, così come di quelli che "prendono le decisioni". Qualcuno potrà criticare, non senza ragione, che l'inventario di LK non arriva alla sofisticazione di Andy Coghlan e Debora MacKenzie, della rivista scientifica "New Scientist", i quali rivelano la plutocrazia bancaria e le sue reti finanziarie- l'1% che governa il mondo-, basandosi in una ricerca di tre teorici dei "sistemi complessi", che tuttavia alla fine dei conti, i risultati della ricerca coincidono in forma sorprendente, nonostante la sua semplicità di sistema di indagine.