Capo Di Stato Maggiore Esercito
Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente. Tutti Del Vecchio, figli di Leonardo, il patron di Luxottica che ha annunciato la fusione con i francesi di Essilor che farà nascere un colosso dell'occhialeria con più di 140. 000 dipendenti e vendite in oltre 150 Paesi. Leonardo Del Vecchio, che detiene oggi il 61, 9% del capitale sociale di Luxottica, attraverso la finanziaria lussemburghese Delfin (a cui fa capo il controllo di Luxottica con il 62%) sarà il maggiore azionista della società che nascerà dall'unione, con una quota tra il 31 e il 38% e guiderà il colosso come presidente esecutivo e amministratore delegato, anche se i francesi avranno un ruolo per nulla secondario, come sottolinea Stefano Cingolani su. La fusione delle due società ( qui e qui gli articoli di approfondimento di a cura di Fernando Pineda e Laura Magna) segue il recente riassetto di Delfin a favore di figli e moglie che ha previsto l'aumento di capitale, portando Leonardo Del Vecchio a salire nel capitale della holding fino al 25%, e alcune modifiche statutarie relative alla successione.
Che intanto nella sala comandi sarebbe tornata ad avere un certo influsso (un fatto che in passato qualcuno ha collegato agli attriti dell'imprenditore con l'ex manager Andrea Guerra). La fusione con i francesi, dunque, appare solo l'ultima mossa di una strategia studiata a tavolino. Una strategia lungimirante, che si allontana da certi esempi del passato (vedi Agnelli, che negli anni Ottanta rifiutò la proposta di sposare Fiat con Ford, per salvaguardare la famiglia) e che forse pensa ai Buddenbrook. A come evitare il declino dell'impero e della stirpe. Giovanni Viafora
Chi conosce bene Del Vecchio riferisce di una sua volontà di riprendere in mano le redini dell'azienda ma anche di un'accresciuta diffidenza verso il management e i consiglieri che l'hanno affiancato per molti anni. E in effetti l'uomo non è andato per il sottile nell'imporre il proprio rinnovamento. L'uscita di Guerra è stata anticipata al primo settembre e il triumvirato che avrebbe dovuto sostituirlo, in un'ottica di spartizione delle deleghe e del potere, è durata l'espace d'un matin. Il nuovo ceo Enrico Cavatorta, da un decennio in azienda come direttore finanziario e poi direttore generale, è entrato immediatamente in rotta di collisione con un consulente, Francesco Milleri, che Del Vecchio ha promosso al proprio fianco per gestire le partite più delicate. Le improvvise dimissioni di Cavatorta hanno fatto da detonatore a un fil rouge che vedeva Milleri molto vicino all'attuale moglie di Del Vecchio, Nicoletta Zampillo, la quale aspirava a un ruolo nella Delfin e nel futuro di Luxottica che al momento la vede esclusa.
Tanto che qualche anno dopo, Del Vecchio perde la testa per una delle sue investor relator, Sabrina Grassi. Dall'amore per la bella manager nascono altri due figli: Luca e Clemente (legittimati in seguito). E non è finita. Nel 2010 avviene il riavvicinamento a Nicoletta. È uno stravolgimento. Con la Grassi il feeling si rompe e Del Vecchio risposa la seconda moglie (si dice che lei, al suo ritorno in famiglia, abbia ottenuto di cambiare gli arredi del «Moneikos», l'amato yacht ormeggiato a Montecarlo, sul quale il marito passa gran parte dei suoi giorni liberi). Si dovrebbe intuire perché la questione della successione abbia da sempre occupato le attenzioni di Del Vecchio. Andrebbe aggiunto, in realtà, un secondo elemento: la lontananza dei figli dall'azienda. Come si sa, solo Claudio ha provato ad «entrare» nel gruppo, di cui è stato, per un po', anche direttore (poi ha seguito altre strade: è finito a New York, dove guida Brooks Brothers, marchio di moda rilanciato dopo l'attentato dell'11 settembre).
AGORDO - Leonardo Del Vecchio sfamigliarizza Luxottica. Ribaltando le sue intenzioni iniziali, il patron del colosso degli occhiali che ha ripreso le redini del gruppo, escluderà dal consiglio i figli ed è pronto a giocare una carta per la nuova governance da eleggere all'assemblea di aprile, quando è in scadenza l'intero vertice. Del Vecchio, applicando il modello americano, intende costruire attorno a Luxottica un polo del made in Italy. Ecco quindi, secondo quanto ricostruito a latere del Workshop Ambrosetti, che nel prossimo cda dovrebbero entrare due nomi doc dell'imprenditoria italiana. Il primo è Remo Ruffini, patron di Moncler, il secondo Sandro Veronesi, proprietario di Calzedonia, l'azienda veronese produttrice di calze e costumi per donne, uomini e bambini, con esperienze anche bancarie visto che fa parte del cda del Banco Popolare. La svolta che avrà un rilievo nel futuro di Luxottica servirà a chiudere la lunga parentesi di tensioni e contrasti interni, iniziati alla fine della scorsa estate, prima con il divorzio traumatico con Andrea Guerra, rimasto alla guida per dieci anni, poi, a metà gennaio di quest'anno, con l'uscita, altrettanto burroscosa e improvvisa, del successore Enrico Cavatorta.
IL RETROSCENA Dietro la fusione Luxottica—Essilor la strategia per salvare l'impero dalla famiglia L'azienda, le mogli, i figli Del Vecchio e la sindrome Buddenbrook VENEZIA Thomas Mann nel 1901 scrisse I Buddenbrook e c'è buona ragione di credere che l'ex martinitt Leonardo Del Vecchio l'opera l'abbia letta. D'altronde c'è chi ritiene che l'intera operazione Luxottica-Essilor, che ha portato alla costituzione del più grande gruppo al mondo dell'occhialeria (le montature dei bellunesi, più le lenti dei francesi: un colosso da 50 miliardi di euro di capitalizzazione), abbia posto le sue motivazioni nell'ottica di un'esclusiva «salvaguardia» familiare. «Del Vecchio si è garantito per i prossimi anni una navigazione serena — raccontava nei giorni scorsi uno dei più importanti manager italiani —, perché un conto è possedere con la famiglia il 62% di un'unica azienda, un altro conto è averne il 30-35% nel quadro di un gruppo più ampio. C'è meno possibilità che mogli e figli possano creare problemi... ».
Il deus ex machina di Luxottica? Si chiama Nicoletta Zampillo, seconda (e quarta) moglie di Leonardo Del Vecchio: milanese, sposata nel 1997 e risposata a settembre 2010, vera manovratrice – secondo le più maliziose cronache giornalistiche della finanza di solito sempre abbottonata – dell'azienda dell'occhialeria di Agordo. Ieri, 13 ottobre, il titolo ha perso in Borsa oltre il 9% dopo l'addio dell'ultimo amministratore delegato, Enrico Cavatorta, nominato solo un mese fa dopo 15 anni al fianco di Del Vecchio nel management dell'azienda al posto di Andrea Guerra, dopo settimane di baruffe. MANOVRATRICE? Ma alla grande donna dietro al grande uomo di Luxottica Cavatorta non andava a genio. Il Sole 24 ore lo definisce gossip, ma parrebbe che dietro questa rinuncia ci sia proprio la Zampillo, che "ha chiesto – scrive il quotidiano – di entrare in Delfin, la cassaforte che detiene il 61% di Luxottica. Potrebbe essere stato questo a provocare l'uscita lampo di Cavatorta dopo un incontro di quattro ore con il patron Del Vecchio.