Capo Di Stato Maggiore Esercito
Il primo di questi è Don Backy, il secondo è Don Mazzi il terzo è Don Atello! Per il resto fai tu! " B&V- Ok, raccontaci qualcosa dei tuoi recenti impegni e aggiornaci su qualche novità futura o progetto… D. Per quanto riguarda l'attività recente ed attuale non ci sono grandi novità in quanto -come forse saprai- io continuo i miei concerti sia nelle piazze che nei teatri italiani: questa sera io e l'amico Giuliano (dei Notturni) non abbiamo avuto la possibilità di esibirci nella bella piazza del paese per via del diluvio e siamo stati dirottati sotto i capannoni della sagra del cinghiale. L'attività artistica di noi cantanti anni 60/70 ci porta ad avere impegni a volte solitari e accompagnati dalla band oppure insieme ad alcuni colleghi nei vari teatri italiani a riproporre, magari riarrangiati, i nostri inossidabili successi. In queste situazioni ci troviamo bene ed anzi, nonostante i mugugni che ogni tanto vengono sollevati da qualcuno di noi sul mercato che ci ha un po' dimenticato, non riconoscendo i valori che tuttora portiamo in giro, ti confermo che ancora lavoriamo e ci divertiamo insieme alla gente che viene ad ascoltarci….
c'è di più bello? Giuliano dei Notturni, con me stasera sul palco, è uno dei più trascinanti nel promuovere i nostri incontri con il pubblico e quando questo accade, tutti noi interpreti delle canzoni anni 60/70 siamo molto felici di ricompattarci davanti al nostro pubblico anche perché abbiamo un comue modo di intenderci. Se vai a vedere quante persone guardano i nostri video su Youtube, ti dico che ci sono numeri davvero interessanti. Mi hai chiesto dei progetti futuri… accenno solamente -ma non ti dico di più per scaramanzia- che ho scritto tre brani che si agganciano bene ad un interprete (? ) che va per la maggiore…… e mi auguro che la cosa vada a buon fine. B&V Ti capita di fare dei lavori in affiancamento ad altri artisti? D. Capita spesso che noi cantanti e autori ci incontriamo e ci confrontiamo più di quanto sembri proprio per restare attivi nel mercato musicale. B&V - Qualche volte ripensi al tuo folgorante inizio carriera? D. Prima del 70 facevo parte di una band e facevo la mia "gavetta"; in seguito ebbi la fortuna o la capacità di entrare come chitarrista nella band che accompagnava Gianni Morandi nei suoi spettacoli, poi presentai alla Ricordi come solista il brano "Io mi fermo qui" e con quello andai a Sanremo, era il 1970, in coppia con i "Dik Dik ".
Ma è al ritorno, nella sua Firenze, che Donatello porta a termine alcuni dei suoi indimenticati capolavori, come il celebre bronzo "David". Nel nudo, a tutto tondo, si rilevano le influenze degli studi classici compiuti durante il soggiorno romano: il modello infatti, è quello della statuaria antica, ma l'originalità di Donatello sta nella fusione tra la rievocazione dell'antico e l'irrequietezza del modellato, in cui è in atto una continua modulazione di luce e ombra. Altra opera coeva al David di Donatello, è la Cantoria del Duomo di Firenze in cui, come nel Duomo di Prato, si "sfrenano" i putti nelle loro danze, segno anche della varietà di ispirazione del grande scultore. Tra il 1435 e il 1443 termina anche la drammatica concitazione degli Apostoli e dei Martiri alle due porte in bronzo della Sacrestia della vecchia chiesa di San Lorenzo, a Firenze. Proprio nel 1443 Donatello è chiamato a Padova per eseguire il monumento equestre al capitano di ventura Erasmo da Narni detto il Gattamelata.
Cantante, chitarrista, musicista, Donatello si è "fermato qui": lo abbiamo incontrato ad Albinia per un concerto di piazza insieme a Giuliano dei Notturni. Musica, prigrizia e tanta voglia di cantare anche con i colleghi degli anni 60/70 di Elio Ippolito "Piatto ricco, mi ci ficco" recita una massima popolare e Giuliano Illiani, il ben conosciuto Donatello non ci ha pensato due volte. Ha raccolto l'invito settembrino della pro loco di Albinia per un concerto in piazza in occasione della rituale Sagra del cinghiale, dove oltre le consuete capacità artistiche ha mostrato di saperci fare anche a tavola. Compagno di "merende", pardon di palco, per il concerto a due, un altro ambasciatore degli anni 60/70 vale a dire Giuliano Cederle, il più conosciuto dei "Notturni" i taliani, sempre trascinante con il suo " Ballo di Simone". B&V- Ti devo chiamare Donatello o preferisci il tuo vero nome Giuliano? D. Ti rispondo con un aneddoto che girava in tempi ormai trascorsi e cioè: "in Italia esistono tre Don….